Ma perchè invece di eliminare il bambino non eliminiamo i problemi?
Mandami un e-mail a info@gravidanzafelice.it - Abbiamo risolto casi peggiori dei tuoi-
Intanto ti invio quello che ha detto qualche tempo fa un'esperta di aborti, la dott.sssa Rossana Cirillo, primario di ostetricia e ginecologia presso l'ospedale Villa Scassi di Genova con 25 anni di pratica di aborti,anche 12 a settimana ed anche nel Nicaragua Sandinista,ora obiettrice: "Non ho mai conosciuto mamme pentite di non aver abortito,invece ne ho viste di tormentate dopo l'aborto,fino ad ammalarsi di tumore al seno".
T'invio poi un vero consenso informato sull'IVG, senza la relativa letteratura medica,quasi tutta in inglese,perchè troppo lunga.Baci e a risentirci.
CONSENSO INFORMATO (a 360 gradi) PER SOTTOPORSI ALL’INTERVENTO
DI INTERRUZIONE VOLONTARIA DELLA GRAVIDANZA
(Legge 194 del 1978)
L’intervento è eseguito secondo la modalità di suzione-aspirazione (metodo di Karman), che rappresenta nel mondo la modalità più frequente di tutti gli aborti fino al terzo mese di gestazione.
In anestesia generale o locale il medico dapprima dilata il canale cervicale, che mette in comunicazione la cavità dell’utero con la vagina, poi introduce nella cavità dell’utero una sonda di plastica rigida, la cui estremità è fornita di un ampio foro laterale a margini taglienti. Dopo aver collegato la sonda ad un aspiratore, il medico imprime alla sonda movimenti di rotazione e di “va e vieni”; in tal modo l’embrione e la sua placenta vengono frantumati e, aspirati dalla sonda, tramite un tubicino, si raccolgono in un recipiente esterno.
CONSEGUENZE A BREVE TERMINE
Perforazione/rottura di utero
E’ possibile che lo strumento usato per eseguire l’aborto perfori l’utero e danneggi le anse intestinali adiacenti all’utero stesso. Se c’è questo sospetto, è necessario sottoporsi ad un intervento di laparotomia per controllare il danno e per ripararlo. Il rischio di tale complicazione varia per le diverse epoche gestazionali. Nelle prime 13 settimane il rischio di rottura d’utero è dello 0,1-0,3% .
Ritenzione di parti del “prodotto del concepimento”
Può accadere che nell’eseguire l’interruzione di gravidanza, non venga completamente rimosso il “prodotto del concepimento”. Questo materiale residuo può causare una severa infezione, crampi e sanguinamenti; può allora essere necessario un ulteriore intervento di curettage (raschiamento) della cavità uterina, antibioticoterapia e, se l’infezione è avanzata o persistente, si deve ricorrere ad un’isterectomia (asportazione dell’utero). Inoltre, nonostante tutte le precauzioni d’asepsi, nel corso dell’intervento possono essere introdotti nell’utero dei germi ed essere causate, così, infezioni. Queste, nell’1,4% casi, sono più gravi ed hanno decorso acuto con febbre elevata e dolori al basso ventre.
Emorragia
E’ possibile che lo strumento usato per eseguire l’aborto causi una lesione dei grossi vasi sanguigni dell’utero (0,4% dei casi). Alcune donne hanno avuto bisogno di trasfusioni di sangue dopo l’interruzione di gravidanza.
Embolismi
L’aborto chirurgico è un anomalo processo di separazione della placenta dalla circolazione materna. Si può verificare che il liquido intorno al bambino o altri pezzi di tessuto residui si introducano nella circolazione materna, causando danni polmonari e, a volte, anche la morte ( W. Cates et al., American Journal OB/GYN, vol. 132, p.16). Questa complicanza si può verificare dai 2 ai 50 giorni dopo l’aborto ed è senza dubbio una delle complicanze maggiori.
Complicanze anestesiologiche
L’anestesia, sia locale che generale è rischiosa anche per l’intervento di interruzione di gravidanza; convulsioni, arresto cardiaco e morte possono essere le complicanze maggiori legate all’anestesia.
Morte
Naturalmente la più grave complicanza è la morte materna. Più di 200 morti si sono verificate dal 1973 per l’interruzione di gravidanza. Il rischio è legato all’epoca gestazionale e alla modalità con cui viene eseguita l’interruzione.
CONSEGUENZE A LUNGO TERMINE
Gravidanza ectopica (extrauterina)
Il rischio di avere esperienza di una gravidanza ectopica in seguito ad interruzione di gravidanza è aumentato notevolmente rispetto alla popolazione generale.
Sterilità
In seguito ad infezione, si può verificare un’ostruzione degli osti tubarici e conseguente sterilità, una complicazione che colpisce il 4% delle donne.
Incompetenza cervicale
Alcuni studi mostrano che esiste un rischio di parto pretermine e di aborti tardivi aumentato di 10 volte rispetto alla popolazione generale.
CONSEGUENZE PSICOLOGICHE
Esiste una vera e propria Sindrome Post Aborto (PAS). Le donne affette da tale sindrome vanno incontro più frequentemente a persistenti disturbi psicologici di tipo depressivo ed ansioso, abuso di alcol e farmaci, disordini di relazioni interpersonali, disfunzioni sessuali, abortività ripetuta, atti di masochismo e anche tentativi di