Claudia K
2008-10-16 23:53:41 UTC
Premetto che sono sempre stata favorevole al taglio cesareo, sia perché non sopporto il dolore, sia per le cose che mi raccontava sempre mia madre per via del suo lavoro in sala parto (era infermiera ostetrica)... così, ho partorito 4 ragazzi tutti e quattro con cesareo, senza intoppi e senza dolore inutile.
Una psicologa neonatale una volta mi ha detto che "bisogna avere la cultura del dolore"... sinceramente, questa è una cultura che non ne ho proprio bisogno! Ma rispetto l' opinione di ognuno e lontana da me l' idea di far cambiare la testa degli altri. Sono per il libero arbitrio!
Ma quando il fanatismo prende il sopravvento, mi sale in sangue e non ci vedo più! Perché far soffrire così una donna?? Principalmente se si sà che poi lei non potrà nemmeno abbracciare suo bambino,?? Mi metto nei suoi panni e mi viene da piangere...
Vi trascrivo il testo:
(La Nuova di Venezia e Mestre, 14/10/2008 - pag. 15, "La voce dei lettori")
Lettera virtuale di un bambino mai nato
... Questa è una lettera "virtuale", anche se la breve storia della mia vita e morte sono state reali. All' anagrafe e sulla croce del camposanto è scritto che sono nato e morto il 2 ottobre; in realtà il mio cuoricino si è fermato due giorni prima. A mia madre, al terzo mese di gravidanza, era stato annunciato che forse io non sarei potuto nascere vivo, perché il mio cuoricino era molto ammalato. Le è stata consigliata l' interuzione di gravidanza ma tra visite e consulti vari, l' ultimo medico le disse che era troppo tardi e che la legge non l' avrebbe consentito. Mia madre iniziò così un calvario tra ospedali e visite, sempre ascoltando quando il mio cuoricino si sarebbe fermato e, in aggiunta a tanto dolore, assisteva anche mia nonna (la sua mamma) in stato terminale, come del resto lo ero anch' io. Una sera mia madre, al settimo mese di gravidanza, non mi sentì più e recatasi all' ospedale ebbe la conferma che il mio cuoricino si era fermato. Ricoverata la mattina sucessiva si decise, fin dall' inizio, che che mi avrebbe dato alla luce con parto cesareo; perché mia mamma soffriva dall' infanzia di problemi di displasia dell' anca. Nonostante questo, il medico che la visitò decise invece per un parto naturale perché io ero piccolino. Mia madre si convinse ed iniziò il lungo travaglio procurato dai farmaci, durato tra doglie continue un giorno e una notte. Nacqui alle ore 9 della mattina successiva con parto podalico, ma le sofferenze per mia madre e anche per mio padre (una giovane coppia al primo figlio) non erano finite. Dovettero affrontare anche l' angoscia del mio funerale con conseguenti spese per la mia piccola bara bianca (non più grande di un metro) che costò 1.200€.
Vorrei chiedere scusa per questa mia venuta al mondo, anche se le sofferenze causate non sono state da me volute. Forza mamma, sei stata grande e forte, non preoccuparti per la nonna (la tua mamma), ci penso io! Forse la mia mamma e il mio papà non sanno che il mio nome deriva dal greco e significa "colui che difende e protegge"!
Il vostro piccolo Alessio - Mestre